Progetto “Maiella Madre”
Escursione Sentiero dei Minatori a Lettomanoppello
Domenica 25 agosto 2024 si è proceduto al primo appuntamento del progetto “Maiella Madre”, presentato dai giovani Mattia Di Pietrantonio e Camillo Ferrante, nell’ambito dell’Avviso “I Luoghi dell’Inclusione, della Cultura, dell’Arte”. I promotori, insieme ai collaboratori, si sono ritrovati presso il Parco Santa Liberata, alle ore 9,30 al fine di registrare le adesioni dei partecipanti e fornire ad ogni partecipante materiali del progetto. L’occasione è stata utile anche per una piccola colazione.
Alle ore 10,15 i partecipanti, in numero di 14, sono partiti dal Parco Santa Liberata per recarsi lungo il percorso del Sentiero.
Una discesa porta alla Strada di Fonte Lunga e all’inizio (tabella) del Sentiero dei Minatori. Lo si segue per una ripida scalinata, poi si lascia a destra un fosso roccioso e si continua nel fitto bosco. Un tratto pianeggiante porta a un bivio con cartelli. Si va brevemente a sinistra nella zona di Piano dei Monaci, dove si trovano degli edifici minerari ancora chiusi alle visite, poi si torna al bivio e si riprende a scendere.
Alcune svolte su terreno ripido portano al terrazzo della Stazione d’Angolo, raggiunta da una lunga teleferica, non più esistente. A sinistra, un sentiero scende a una staccionata (205 m) a pochi metri dal corso del torrente Lavino. Una breve risalita porta alla Galleria del Ponte, in cui si può entrare per qualche metro. Si risale per lo stesso itinerario fino alla Stazione d’Angolo, poi un viottolo a sinistra del sentiero, già percorso, sale all’ingresso della Miniera di Santa Liberata. Miniera tristemente famosa perché vi trovarono la morte tre giovani donne del luogo. Continuando nel percorso si arriva ad una serie di caratteristiche rocce scistose e rocce di gesso. Un tempo la produzione di gesso era un’attività molto praticata. Un’ultima salita riporta al percorso di andata e al paese. Durante il percorso, i giovani promotori, in particolare Mattia Di Pietrantonio e Gianni Di Paolo, sostenuti da Peppino Grossi, hanno illustrato ai partecipanti le caratteristiche dei luoghi, le varie attività dei minatori ed i mezzi utilizzati per il trasporto dei minerali. E’ stato fatto un accenno anche alla storia di Valle Romana, con alcuni ritrovamenti risalenti proprio al periodo dell’impero romano e legati alla coltivazione della roccia asfaltica. Roccia ancora presente in alcuni tratti del percorso e facilmente riconoscibile perché con il caldo diventa malleabile.
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