Il servizio di Assistenza domiciliare integrata (ADI) è erogato presso il domicilio del paziente ed è finalizzato ad evitare istituzionalizzazioni e/o ricoveri ospedalieri impropri ed a mantenere nel proprio ambiente di vita persone non autosufficienti o di recente dimissione ospedaliera che manifestano bisogni di tipo sociale e sanitario di gravità elevata e che richiedono un intervento assistenziale intenso.
Il servizio ha come strumento principale di valutazione l’UVM della ASL (unità di valutazione multidimensionale), in cui viene pianificato il piano d’intervento personalizzato da adottare (PAI).
L’ADI comprende prestazioni sanitarie (medico-specialistiche, infermieristiche, riabilitative) e socio assistenziali.
Obiettivi:
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migliorare la qualità della vita del paziente non autosufficiente a domicilio;
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qualificare l’assistenza integrata sul territorio;
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promuovere le dimissioni precoci/protette ospedaliere;
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ottimizzare la spesa sanitaria e sociale;
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prevenire/ritardare l’insorgenza di fenomeni d’ esclusione e/o di abbandono sociale;
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creare una rete solidale con la famiglia, il vicinato e il volontariato;
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sviluppare una conoscenza sanitaria e sociale da parte del malato o dei suoi familiari;
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sostenere la famiglia nel proprio il carico assistenziale;
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mantenere e recuperare le capacità residue fisiche, psichiche e sociali della persona, al fine di consentire la permanenza nel proprio ambiente di vita il più a lungo possibile, nella salvaguardia dell’unità familiare.
Le prestazioni a carattere socio assistenziali si sostanziano in:
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cura ed igiene della persona
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sostegno all’autonomia personale,
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aiuto nel governo degli ambienti domestico di peculiare uso dell’utente
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sostegno alla socializzazione.
Destinatari e requisiti
Il servizio viene erogato ad utenti adulti, anziani e soggetti in età evolutiva in situazione di disabilità grave (Legge 104/92 art.3 comma3).
Modalità di accesso
La segnalazione della necessità di attivazione del servizio, che viene formalizzata con richiesta del MMG o del reparto ospedaliero in caso di dimissione protetta, nonché dal nucleo familiare stesso mediante richiesta al Servizio sociale territorialmente competente, viene trasmessa al PUA del Distretto Sanitario di riferimento, che provvede quindi all’attivazione delle UVM.
L’UVM dopo la prima valutazione predispone il piano assistenziale individualizzato (PAI) che viene formalizzato con indicazione:
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degli operatori da impegnare, sia al livello sanitario che sociale,
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dei tempi e delle modalità di espletazione dell’intervento,
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degli obiettivi e delle modalità di monitoraggio e valutazione.